
Una figura centrale da tutelare: il caregiver
Il caregiver è una figura essenziale che si prende cura di persone malate o anziane. Si tratta di una professione che richiede tanto impegno e pazienza, ma che spesso può diventare molto stressante. In questi casi si parla di caregiver burden, termine con il quale si indica la condizione di stress cronico causata da questo tipo di lavoro. I sintomi di tale disturbo sono diversi, dalla sensazione di stanchezza fino all’insorgere di ansia e depressione.
Lo sviluppo dello stress comporta anche prestazioni peggiori sul luogo di lavoro. Proprio per questo motivo, sta crescendo la consapevolezza della necessità di mettere in atto misure per tutelare la figura del caregiver.
In cosa consiste la figura del caregiver
Con il termine caregiver si indica la persona che si prende cura di un soggetto malato o anziano, aiutandolo durante la quotidianità. In Italia si calcola che i lavoratori in questo settore siano circa 8,5 milioni, una cifra che è aumentata soprattutto negli ultimi anni. Più nello specifico, dal 1998 al 2016, coloro che si occupano di assistenza a persone malate o anziane sono cresciuti dal 22,8% al 33,1%. Con il tempo, è aumentata la consapevolezza dell’importanza di tale figura, ma al contempo sono ancora poche le tutele che permettono al caregiver di non incorrere in condizioni di stress cronico.
Caregiver burden: cos’è
Per descrivere lo stress cronico che riguarda questa professione è stato coniato il termine caregiver burden, che indica proprio la pressione psicofisica di questo lavoro sulla figura del caregiver. “Burden” infatti deriva dall’inglese e può essere tradotto con la parola “peso” o “fardello”. In effetti, i sintomi del burden caregiver sono molteplici e comprendono:
- Disturbi dell’umore;
- Irritabilità;
- Disturbi del sonno;
- Difficoltà di attenzione e concentrazione;
- Difficoltà di memoria;
- Problemi di appetito.
Una condizione di stress prolungato, inoltre, può portare anche ad un indebolimento del sistema immunitario, con conseguenze negative per tutto l’organismo. Ad essere sottoposti ad un rischio maggiore ci sono soprattutto i caregiver che si occupano di persone anziane affette da demenza, i quali tendono ad assumere comportamenti molto stressanti per chi è vicino.
Come già accennato, una situazione di burden può portare anche ad una minore capacità di cura da parte del caregiver, innescando un circolo vizioso che porta ad un peggioramento delle condizioni sia della persona assistita che di chi assiste.
L’importanza di tutelare il caregiver
Da quanto appena detto, emerge con chiarezza la necessità di adottare tutte le misure possibili per tutelare la figura del caregiver. In effetti, gli interventi per ridurre il rischio di insorgenza di burden sono diversi e molto efficaci. Un primo tipo di intervento riguarda l’ambito dell’informazione: prima di intraprendere questo tipo di professione è opportuno conoscere tutto ciò che comporta, compresa un’adeguata conoscenza delle malattie e delle loro conseguenze. Così facendo, sarà molto più semplice far fronte ad eventuali disagi. A tale scopo, può essere utile fornire ai caregiver dei corsi di informazione o anche del materiale cartaceo da consultare per incrementare il livello di consapevolezza.
Non può mancare poi un supporto psicologico con dei professionisti. Possono bastare anche dei semplici incontri informativi per capire come approcciarsi alla gestione del paziente in modo corretto. Altrettanto utili sono gli interventi di gruppo, ovvero la capacità di creare reti di persone in grado di condividere, anche in minima parte, il peso e la responsabilità dell’assistenza. Il coinvolgimento e il supporto di altre persone, inoltre, è molto importante anche dal punto di vista emotivo, in quanto aiuta a ridurre il senso di solitudine, spesso alla base di problemi di stress e depressione. Anche grazie alle nuove tecnologie, è possibile accedere a gruppi già strutturati che si occupano proprio del supporto dei caregiver. Spesso sono composti da familiari di soggetti malati o anziani che intendono dare una mano a chi versa nella loro medesima condizione.
Da non sottovalutare anche l’importanza del supporto telefonico o della telecura. Si tratta di strumenti di supporto facilmente accessibili e che permettono anche di gestire meglio il proprio tempo. Con lo scoppio della pandemia e l’attuazione delle restrizioni, tali strumenti sono stati resi ancora più efficienti e si è assistito anche ad un aumento delle associazioni ad ogni livello territoriale, al fine di garantire il supporto psicologico in ogni momento.