Special Olympics: le storie dei nostri atleti

Special Olympics: le storie dei nostri atleti

di Silvia Semonella

Il 2019 è stato un anno ricco e appassionante per gli amanti dello sport: pochi giorni fa si sono chiusi i mondiali di nuoto, mentre il 19 Luglio, allo stadio San Paolo di Napoli, c’è stata la cerimonia di chiusura della XXX Universiade.

Non è tutto: anche se passati un po’ in sordina, il 14 Marzo, ad Abu Dhabi, si sono tenuti i Giochi Olimpici speciali, dedicati agli atleti con disabilità intellettiva.

La “fiamma della speranza” si è accesa sulla collina di Pnice, ad Atene, e, dopo un viaggio di circa cinquemila chilometri, è giunta allo stadio Zayed della capitale degli Emirati Arabi Uniti, per la cerimonia di apertura.

Ma che cos’hanno di particolare questi giochi olimpici? Si tratta di una manifestazione multisportiva per atleti con disabilità intellettiva, organizzati ogni quattro anni dall’associazione Special Olympics.

Si sono tenuti dal 14 Marzo, come anticipato, al 21 e hanno partecipato circa settemila atleti provenienti da tutto il mondo, di cui 115 italiani che hanno gareggiato in diverse discipline: atletica, badminton, bocce, bowling, calcio a 5, calcio a 7, ginnastica artistica e ritmica, golf, equitazione, pallacanestro, pallavolo, nuoto, nuoto in acque libere, tennis, tennistavolo.

I protagonisti

Tra i protagonisti della delegazione italiana ci sono Barbara, Marco e Martina.

Barbara Masoni, grazie ai cavalli e all’equitazione, ha superato le sue enormi difficoltà nel camminare e ora pratica volteggio, una delle discipline equestri che richiedono più equilibrio.

Per Marco Basso, invece, i medici non hanno saputo diagnosticare precisamente la sua malattia, ipotizzando un autismo atipico con annessa disabilità intellettiva grave. In acqua, però, tutto cambia per lui: Marco nuota da quando aveva due anni. Nel mare ha scoperto il suo mondo, si sente libero e ogni rigidità scompare.

La più giovane atleta della delegazione azzurra è Martina Vismara, 13 anni. Martina è affetta da sindrome di Down e, dopo aver sperimentato vari sport, finalmente ha trovato la sua dimensione nella ginnastica artistica. Per partecipare alle Special Olympics ha preso per la prima volta l’aereo e ha avuto la possibilità di conoscere tantissimi atleti come lei, di tante nazionalità diverse, con i quali condivide la passione per lo sport, un linguaggio universale, che non ha bisogno di parole.

Come si sono chiuse queste Olimpiadi per l’Italia?

La manifestazione è stata un successo per la delegazione italiana, a cui è stata riservata un’accoglienza calorosa a Fiumicino, nonchè il sostegno dei vertici federali e del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Ben 107 medaglie per l’Italia: 21 ori, 41 argenti e 45 bronzi! Protagonista assoluta è stata la ginnastica, che ha conquistato tantissimi podi.

Oltre a Martina, Veronica Paccagnelle ha conquistato l’argento nel volteggio, il bronzo in trave, corpo libero e all around; Eleonora Calabrese ha vinto ben 4 ori e Davide Raffa un oro e 5 argenti.

Tanti altri sono stati i protagonisti azzurri, come la nuotatrice Martina Vettoretto, argento nei 100 dorso, e Nicolò Armani vincitore nei 100 metri e nella mezza maratona.

Non solo medaglie, quindi. Questi ragazzi hanno vinto soprattutto sui dubbi, sulle perplessità, sui pregiudizi e hanno dimostrato lo straordinario potere dello sport.

Authored by: Redazione

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