Psicologia degli anziani: invecchiare con successo.
Il grande cerchio della vita, come ci insegnava Mufasa, nel “Re Leone” comprende nascita vita e morte. Nel mezzo, ci sono le mille sfaccettature delle fasi dell’età. Dall’evoluzione, alla crescita, fino all’invecchiamento e quest’ultimo, molto spesso, rappresenta una fase di vero e proprio declino per molti, ma per fortuna, non per tutti! Nella maggioranza dei casi, l’invecchiamento non è visto altro che come un naturale ed inesorabile declino verso le nostre principali paure: la perdita di autonomia, la perdita della salute, delle capacità cognitive e quelle attrattivo: non solo adesso, nell’epoca dei Social, ma anche nel passato. Un timore dimostrato da un buon numero di star del cinema, ad esempio, che hanno fatto ricorso alla chirurgia estetica con risultati non sempre all’altezza delle aspettative. Bisognerebbe invece fermarsi e riflettere su ciò che l’invecchiamento comporta e adeguarsi, non rassegnandosi, bensì ad accogliere con intelligenza ogni piccolo segno, porvi una soluzione che aiuti ad affrontarlo e perché no? Vivere al meglio, con serenità e magari una buona dose di humor!
Rivoluzioniamo il paradigma: stiamo invecchiando? Meglio!
Gli anni che passano sono sicuramente quelli che lasciano il segno, le vicissitudini marchieranno anche il viso con una ruga o due, ma in merito all’esperienza di vita? Nulla fa sentire più sereni che offrire, se richiesto un saggio consiglio a chi sta affrontando una situazione attraverso la quale siamo passati. E, che ci crediate o no, la saggezza e la maturità rendono affascinanti! Pensate a Gandalf, a Silente, alla nonna di Downton Abbey, che hanno avuto vite incredibili e tutti pendono dalle loro labbra per una perla di saggezza e un pizzico di quella filosofia acquisita nelle avversità. Molto spesso, ciò distoglie per un secondo da ciò che si voleva chiedere per soffermarsi a pensare “però, è intelligente e anche affascinante!”
La salute prima di tutto!
Esistono al momento due scuole di pensiero, tra gli over: quelli che pensano che la vecchiaia debba essere per forza accompagnata da una lunga sfilza di disturbi a carattere ineluttabile e non vi pongono attenzione né rimedio, pensando che tanto sono naturali conseguenze della vecchiaia. Ed un’altra parte di esse che non si rassegna e cerca ogni singola cura che possa aiutare a lenire i segni che immancabilmente il tempo lascia su di noi, magari esagerando con farmaci e sforzandosi più di quanto il corpo sia disposto a tollerare. La risposta, in verità, sta esattamente nel mezzo. Ovvero bisogna avere cura del proprio corpo, con intelligenza e attenzione, rimediando agli acciacchi – perché soffrire per gli affanni della menopausa e magari consultare il medico per imparare a conviverci? – e perché continuare a zoppicare per un’anca consumata quando un’intervento di routine può dare all’andatura una certa scioltezza?
Senza contare un’alimentazione sana e alcune piccole abitudini di cui fare tesoro, come mangiare sano, passeggiare per un’ora e bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno?
Abituarsi ai cambiamenti
Dopo molti anni scanditi da una serie di abitudini apprese e radicate, può succedere che ogni piccolo cambiamento porti disagio ma, con un pizzico di intelligenza, è possibile affrontare anche questi senza troppi traumi e senza rimbrotti che spesso feriscono chi ci circonda, animato dalle migliori intenzioni. Nel bene e nel male, nulla è eterno ed i mutamenti sono sempre dietro l’angolo e anche i più giovani ne sono soggetti, quindi perché non cogliere l’occasione per sperimentare qualcosa di nuovo?
Tenersi mentalmente e fisicamente impegnati.
L’Italia è uno dei paesi al mondo col maggior numero di centenari – inclusa una cara zia a cui faccio gli auguri per l’ottenimento della medaglia, dal comune in cui vive, per i suoi cento anni! – in buona parte per una componente genetica. Pare infatti che uno dei segreti della longevità sia nel sangue, più centenari ci sono in famiglia più le probabilità di vivere una lunga vita sono alte, ma occhio a come ci si pone. Molti centenari, inoltre, mostrano di avere atteggiamenti positivi e aperti, verso la vita e sono meno soggetti alle emozioni negative, in un circolo che ne aumenta gli effetti positivi. Avere un hobby o una passione non ha una scadenza e non è mai tardi per iniziare a fare qualcosa di nuovo, imparare tiene la mente sveglia e impegnare le mani le rende più elastiche e meno soggette ad artrosi: ceramica, uncinetto e perché no, imparare o riprendere in mano uno strumento musicale, realizzando il sogno di una vita mai dimenticato ma posto in un angolo dalle vicissitudini.
Viaggiare e innamorarsi.
Si dice che viaggiare tenga la mente aperta ed elastica e tra i modi di affrontare i profondi cambiamenti dell’età, se si hanno le possibilità economiche, ci sono proprio i viaggi. Molte persone, giunte ad un momento particolare della propria vita, affrontano una piccola crisi: perché i figli sono cresciuti, perché magari sono single e si sentono soli, perché tutto ad un tratto si sentono inutili dopo una vita dedicata alla famiglia! Per evitare la leggera forma la depressione dovuta al cambiare del vento, dopo anni di staticità, la prima soluzione è giocare d’anticipo e prendere del tempo per sé stessi e per la propria salute fisica e mentale. La seconda, giunto il fatidico momento in cui giunge cui l’inaspettata libertà è superarne il disagio e… fare la valigia! A volte basta un week end per ritemprarsi e scoprire luoghi, cose e persone nuove e magari innamorarsi! Invecchiare con intelligenza è anche e soprattutto riscoprire quella parte giovanile di noi che può prendere le decisioni più giuste, grazie all’esperienza.