Il reinserimento a lavoro per la persona disabile

Il reinserimento a lavoro per la persona disabile

Come abbiamo visto, molto spesso tra disabili e aziende si ergono dei veri e propri muri di incomunicabilità, a volte dovuti alla mancanza di informazioni corrette e, anche, al senso di frustrazione che provano gli stessi disabili e che li rende particolarmente fragili, sfiduciati, privandoli di qualunque input positivo per mettersi in gioco.

Altre volte, invece, chi possiede handicap a livello psichico, ad esempio, si può trasformare in una vera e propria risorsa per determinati impieghi, sfruttando le proprie peculiari capacità in un modo che sarebbe praticamente impossibile per i normodotati.

Abbiamo anche introdotto la figura del Disability Manager, molto importante per fare da mediatore tra realtà aziendali e disabili, operando secondo legge e controllando, quindi, che vengano rispettati gli interessi da ambo le parti, in tutta legalità.

Insomma, sebbene il lavoro sia un diritto (ed un dovere) di tutti, c’è ancora molto da fare per poter parlare di “pari opportunità” per normodotati e disabili, in questo campo, ma molto si sta facendo e si sta studiando, per permettere al nostro Paese di mettersi al passo con altre realtà europee molto più avanzate, in questo senso.

A questo proposito, può essere utile anche esplorare quello che la legge dice a proposito di coloro che, improvvisamente, si ritrovano disabili a causa di un infortunio sul lavoro o a una tecnopatia (malattia professionale contratta a causa di lavorazione rischiosa), ritrovandosi all’oscuro su cosa sia previsto, in questo specifico caso, per la propria posizione lavorativa.

Il reinserimento lavorativo dei disabili

Il “reinserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità da lavoro“, come viene definito, è regolato dalla legge 190/2014 che attribuisce all’Inail competenze per il reinserimento e l’integrazione lavorativa di chi ha acquisito una disabilità sul lavoro.

In pratica, si tratta di interventi mirati alla conservazione del posto di lavoro, necessari per sostenere la continuità lavorativa degli infortunati e dei tecnopatici.

Dal Luglio di quest’anno, però, c’è stato un ulteriore specifica che vale la pena esaminare. Questo tipo di tutela, infatti, è stato allargato, in via sperimentale, anche ai nuovi assunti disabili che vengano integrati in azienda nel rispetto delle norme, con un particolare in più: le disposizioni sono previste anche per chi ha acquisito una disabilità da lavoro causata da un evento infortunistico o tecnopatico tutelato dall’Inail, anche nel momento in cui il datore di lavoro ha offerto una nuova occupazione non soggetta a obbligo assicurativo da parte dello stesso ente.

Insomma, si sta cercando di poter arrivare dove, fino ad oggi, non era stato possibile intervenire, cercando di migliorare le condizioni ed il contesto lavorativo e sociale dei disabili, lavorando a metà strada tra la loro posizione e quella delle aziende.

Authored by: Simona Vitagliano

Uso le parole come fossero numeri e i numeri come fossero parole. Blogger, Copywriter, Editor freelance. Tutor di Matematica e Fisica.

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