Disabilità: quali diritti e quale sostegno per le famiglie

Disabilità: quali diritti e quale sostegno per le famiglie

Sin dal secondo dopoguerra, si è assistito ad una crescente attenzione nei confronti dei diritti umani a livello mondiale. Complice l’orrore dei due conflitti mondiali, gli Stati, attraverso organismi internazionali, hanno dato vita a diversi trattati e accordi aventi ad oggetto la protezione delle categorie più deboli della popolazione mondiale. Tali misure hanno coinvolto ovviamente anche le persone affette da disabilità, allo scopo di garantire loro una maggiore dignità ma anche un livello di autonomia più elevato. A tal proposito, va menzionata la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità, ma, come vedremo in seguito, sono rilevanti anche le misure adottate a livello nazionale. 

Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità 

La Convenzione ONU è un trattato internazionale approvato dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel dicembre 2006. Si tratta di un testo di 50 articoli, aventi ad oggetto alcune misure per combattere la discriminazione e garantire l’inclusione sociale delle persone con disabilità. All’articolo 1, il testo recita: 

“Promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità”. 

Nella Convenzione si riconosce anche il diritto all’istruzione e al lavoro, su base di uguaglianza con gli altri cittadini, nonché il diritto a vivere in piena autonomia. Al contempo, il testo riconosce la possibilità di partecipare alla vita culturale e ricreativa e ad essere inclusi nella collettività. Infine, ribadisce anche la necessità di sensibilizzare sul tema la società. 

I provvedimenti in Italia: la legge 104 

Con la legge 5 febbraio 1992 n.104, anche l’Italia si è adoperata per adottare un testo in materia di diritti per le persone con disabilità. Più nello specifico, la legge riguarda i soggetti affetti da disabilità visive, uditive, motorie, autistici, mutilati e le persone affette da sindrome di Down. In generale, all’art. 3 comma 1 viene definita persona disabile «colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.»

La legge 105 prevede anche una serie di agevolazioni fiscali per i soggetti con disabilità. In particolare, questi hanno il diritto di accedere ad un’IVA agevolata al 4% per l’acquisto di prodotti ausiliari come le protesi o strumenti tecnologici, ma anche per l’acquisto o la trasformazione dei veicoli per il trasporto di persone disabili. Allo stesso tempo, è prevista anche l’esenzione della tassa di concessione governativa sulla telefonia mobile e del bollo auto. 

Le misure a sostegno delle famiglie 

I vari provvedimenti adottati nel corso degli anni garantiscono una serie di diritti anche ai familiari delle persone con disabilità. La stessa legge 104, ad esempio, prevede alcune agevolazioni per i genitori, tra cui il prolungamento dell’astensione facoltativa per chi ha un figlio disabile con un’età inferiore ai 3 anni e 3 giorni di permesso mensile per chi ha un figlio con disabilità con un’età compresa tra i 3 e i 18 anni. 

L’importanza delle associazioni e della scuola 

Sebbene nel corso degli ultimi decenni si siano fatti enormi passi in avanti in tema di diritti alle persone con handicap, la strada per arrivare ad una completa integrazione e al riconoscimento di una piena dignità è ancora lunga. In tale contesto, risulta essere fondamentale il ruolo delle associazioni, le quali possono rappresentare un ausilio essenziale non solo per i soggetti con disabilità ma anche per i loro familiari. Negli ultimi anni, grazie all’avvento di internet e, soprattutto, dei social network, le reti in grado di fornire assistenza hanno subito una rapida crescita. 

Allo stesso tempo, non bisogna sottovalutare il ruolo della scuola. Anche in questo caso, sono stati fatti molti progressi, come ad esempio l’istituzione della figura dell’insegnante di sostegno, fondamentale per garantire la massima inclusione dei bambini e delle bambine con handicap in un gruppo. Ma anche in questo caso, è opportuno rilevare una serie di carenze strutturali che non permettono la piena fruizione di questo diritto. Se pensiamo al caso di specie italiano, ad esempio, è necessario segnalare la scarsa presenza di questa figura sull’intero territorio nazionale, elemento che si riverbera in modo molto negativo sulla crescita dei ragazzi e delle ragazze disabili.

Authored by: Francesco Riccio

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