“Calamità e ricostruzione pubblica: l’accessibilità è considerata?” – La Petizione
Sulla pagina Twitter dell’Associazione Diritti Diretti Onlus si legge: “Progettiamo, insegniamo e comunichiamo il turismo accessibile. Soluzioni creative e gusto estetico… per noi, l’accessibilità universale è questo!“.
Ed infatti è da moltissimo tempo che l’organizzazione, tramite la presidentessa Simona Petaccia, si occupa proprio di disabilità ed accessibilità, ma in maniera positiva, propositiva e assolutamente non-polemica.
Anzi, in tema Turismo Accessibile la stessa associazione ha indetto un premio di 1000 Euro per chi, tra giornalisti, pubblicisti e addetti alla comunicazione online, risulti il vincitore nel segnalare e proporre pratiche di ospitalità da parte di enti, alberghi, strutture ed altro.
L’ultima iniziativa, però, riguarda una petizione online che si può firmare sul sito dirittidiretti.it.
In sostanza, si tratta di una intelligente riflessione riguardo alla ricostruzione post-terremoto nelle città italiane devastate negli ultimi anni.
Città che, in molti casi, non disponevano già prima di strutture sicure, antisismiche e accessibili, che potrebbero cogliere l’occasione per rinascere a nuova vita in tutti i sensi.
Perchè se è vero che non si possono abbattere città intere per ricostruirle, se è vero che alcuni borghi sono nati per rimanere così come sono, con i loro vicoli caratteristici, i ciottoli, le mura antiche e le pareti di tufo, è pur vero che ove si può dare un contributo in positivo per una ricostruzione saggia e matura, per i tempi in corso, è un sacrosanto diritto approfittarne!
Il titolo della petizione è: “Calamità e ricostruzione pubblica: l’accessibilità è considerata?”.
All’interno le parole della presidentessa:
L’accento è posto sul fatto che i contributi pubblici devono anche garantire l’accessibilità universale sugli interventi e, di conseguenza, il diritto alla fruibilità delle informazioni e dei servizi da parte di tutti i cittadini e turisti.
Dopo una calamità, i fondi pubblici per ricostruire un territorio sono stanziati al fine di finanziare un ritorno alla quotidianità per migliaia di cittadini, oltre che per il conseguente rilancio sociale, economico e turistico della zona.
«È quindi proprio sulla ricostruzione pubblica – afferma Simona Petaccia, giornalista e presidente Diritti Diretti – che si gioca il futuro di un territorio, perché pubblici sono parecchi uffici e molti sedi istituzionali, culturali e scolastiche».
«Diritti Diretti – continua Petaccia – chiede di firmare se si vuole che, una volta ricevuti i fondi pubblici destinati al superamento dei danni causati da calamità, gli enti destinatari pongano la giusta considerazione su una fruizione agevole e sicura di uffici pubblici e di luoghi d’interesse artistico, storico e culturale».
«Crediamo, infatti, che la crescita socio-economica e il conseguente calo del rischio di spopolamento dei territori colpiti dalle calamità siano sempre più connessi all’accoglienza per tutti, perché milioni di turisti con esigenze speciali vorrebbero visitare comodamente l’Italia e tutti i suoi abitanti vorrebbero viverla al meglio», conclude la presidente.
La petizione può essere firmata a questo link.