
Bagni per disabili: gli obblighi dei locali pubblici
L’abbattimento delle barriere architettoniche si rivela sempre una grande dimostrazione di civiltà (e, come abbiamo visto qualche tempo fa, anche un’ottima tecnica di brand awareness che si traduce in un vero e proprio investimento sulla propria attività) da parte degli imprenditori che si occupano di dare vita a complessi condominiali, uffici ma anche strutture da destinare ad enti pubblici, attività commerciali etc.
In questo modo, si favorisce una reale integrazione dei disabili nella società, aprendo letteralmente le porte a nuove possibilità e riempiendo, di fatto, la loro vita, migliorandone la qualità.
Ma cosa dice la legge in merito?
I locali pubblici sono obbligati a fornire soluzioni per portatori di handicap?
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Gli obblighi
La toilette per disabili costituisce un obbligo di accessibilità nel caso di attività commerciali che si occupino di somministrare cibo ed alimenti ai clienti (bar, ristoranti, pizzerie…) e, in generale, per tutti gli esercizi che prevedono un’area di sosta per il pubblico superiore a 250 mq.
E negli edifici più piccoli?
In quel caso l’unico obbligo è garantire l’accessibilità tramite rampe per carrozzine.
In particolare, i bagni devono essere due (e distinti per sesso) con, in aggiunta, il bagno per disabili che, tuttavia, può anche essere integrato ad un bagno preesistente. Ecco i requisiti:
- dimensioni – minimo 180×180 centimetri;
- antibagno – 85 centimetri minimi, con lavabo a parte;
- porta – scorrevole o con apertura verso l’esterno;
- spazi che consentano le manovre necessarie per accedere, con facilità, a tutte le funzionalità del bagno;
- serratura senza chiave ma con grande manopola;
- rubinetti con miscelatori a leva (con blocco della temperatura per evitare la fuoriuscita di acqua troppo bollente).
Inoltre, i sanitari preferibili sono quelli sospesi, perché creano meno impaccio ai movimenti.
Nel resto dei casi (take away, gelaterie e tutti gli esercizi commerciali che prevedono un contatto mordi-e-fuggi con i clienti) non vi è obbligo di toilette per disabili, a patto che non sia previsto un servizio ai tavoli.
Unico caso che fa eccezione sono i locali ubicati nei centri storici che, spesso, possono usufruire di deroghe da parte dei Comuni, poiché potrebbero esserci dei veri e propri impedimenti strutturali a monte della mancata disponibilità di una toilette per portatori di handicap.