Aipoly, l’app che diventa gli occhi di non vedenti e daltonici
E’ indiscusso che la tecnologia abbia cambiato le nostre vite a molti livelli, entrando nel quotidiano e gestendo le nostre giornate in un modo che prima sarebbe stato inconcepibile anche solo immaginare.
Ma se da un lato questo può addirittura fare paura e metterci sull’attenti, dall’altro lato può aiutarci tantissimo a superare delle barriere che, senza l’avvento degli smartphone e dei software a loro dedicati, non sarebbe stato possibile nemmeno scalfire.
Tra le tante invenzioni importanti degli ultimi anni, le app sono sicuramente una realtà interessante: scaricabili su qualunque dispositivo mobile, possono accompagnare le nostre giornate e le nostre attività quotidiane diventandone parte integrante.
Quale aiuto migliore, quindi, per anziani, disabili e persone affette da qualche piccolo problema?
Ecco che, quindi, entrano in gioco applicazioni come Aipoly, in grado di migliorare la vita di non vedenti e daltonici; come? Diventando, in sostanza, i loro occhi!
Può sembrare fantascienza ma non è assolutamente così.
Come funziona
Aipoly è scaricabile gratuitamente, dallo scorso anno, dagli store per gli smartphone.
Basterà scegliere se opzionare la rilevazione degli oggetti o dei colori, puntare la fotocamera su quello che si desidera individuare ed aspettare che la voce guida, insieme ad una scritta sullo schermo, comunichino l’informazione desiderata.
L’app è in grado di riconoscere numerosissimi oggetti e colori ma, qualora qualcosa sfuggisse alla sua memoria interna, è possibile, attraverso una semplice procedura guidata, inserire oggetti anche manualmente, che verranno inseriti nel database.
Per questa intelligenza artificiale si devono ringraziare il suo ideatore, l’imprenditore Alberto Rizzoli (22 anni), Marita Cheng (26 anni) e Simon Edwardsson (27 anni), tre giovanissimi della Singularity University, al parco di ricerca della Nasa, in California.
Un altro tassello importante per migliorare la vita, anche nei piccoli dettagli quotidiani, dei disabili.