5 trucchi per far convivere anziani e tecnologia
Abbiamo visto come il binomio anziani-tecnologia non sia, poi, così impossibile. Le motivazioni per le quali, spesso, la terza età si avvicina a dispositivi come computer, smartphone e tablet sono tra le più svariate e, molto spesso, di carattere ludico ed affettivo, senza considerare il fatto che gran parte della qualità della vita, soprattutto in sorgenza di problemi di salute o disabilità, può essere migliorata proprio grazie a questi dispositivi.
Ma come fare a convincere anche i più tradizionalisti ad avvicinarsi a questo nuovo tipo di realtà?
E’ innegabile che, naturalmente, la semplicità dell’approccio dipende anche dall’indole e dalla prontezza della persona specifica, ma se si sfruttano i canali giusti, di certo, il tutto sarà più facilitato.
1 – No ai paroloni complicati
Ci sono moltissimi termini, introdotti nel nostro linguaggio con l’avvento di internet, che ormai fanno parte del nostro vocabolario quotidiano. Per molti anziani, però, la faccenda è diversa perchè, se non si trovano ad interagire con questo tipo di realtà, la loro dimestichezza con queste parole può essere anche inesistente. Quindi, se ci teniamo a rendere possibile un’interazione di una persona in là con gli anni con la tecnologia, il must deve essere evitare di utilizzare termini troppo specifici, tecnici, sconosciuti all’interlocutore. Si finirà solo per farlo sentire a disagio, confuso e per sortire l’effetto contrario (la fuga) a quello che si desidera.
2 – Parola d’ordine: appassionare
Senza una volontà realmente condivisa i risultati che si otterranno saranno inevitabilmente scarsi. Dimostrare, invece, che l’utilizzo della tecnologia può portare anche numerosi vantaggi, come ritrovare vecchi amici tramite i Social Network o poter guardare film in streaming, scrivere email istantanee a contatti dall’altro lato del mondo o videotelefonarsi con nipoti, magari, che lavorano o studiano all’estero, è sicuramente la strada vincente per produrre un interessamento genuino che proseguirà anche in maniera spontanea.
3 – Mettere in guardia
Il fatto che gli anziani non abbiano vissuto, con quotidianità, la tecnologia, li rende estranei anche ai suoi pericoli. E’ fondamentale, quindi, fornire loro tutta l’assistenza possibile riguardo al phishing e alle possibili truffe che si possono nascondere online. I primi tempi, magari, si potrà navigare insieme su internet per mostrare, direttamente, di cosa si tratta.
4 – Sbagliando s’impara
Altro tassello importantissimo è lasciare lo spazio necessario all’auto-training. Sbagliare e dover recuperare, da soli, piccoli errori è sicuramente il percorso migliore e più veloce per permettere, in poco tempo, un approccio maturo e consapevole alla tecnologia.
5 – Strabiliare
Non c’è dubbio che le possibilità che ci offre, oggi, la tecnologia sono infinite e vanno sempre perfezionandosi e differenziandosi. Mostrare ad un disabile o ad un anziano quali siano le potenzialità dell’utilizzo delle nuove risorse, dimostrando anche quanto possano venire in soccorso di handicap oppure quanto possano risolvere problemi che, fino a 20 anni fa, erano senza soluzione, è un ottimo metodo per accattivare interesse. Da lì, poi, si può procedere per gradi.
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